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2017, in Italia donatori in lieve calo. Per AVIS importante proseguire su programmazione.

 

Continua a calare nel 2017 il numero dei donatori di sangue in Italia. Lo certificano i dati raccolti dal Centro Nazionale Sangue e presentati, insieme a una campagna di sensibilizzazione realizzata con il CIVIS, il Coordinamento delle Associazioni di volontari del dono del sangue, oggi a Roma nella sede del Senato in previsione del World Blood Donor Day, che l’OMS celebra il 14 giugno.

Secondo le cifre presentate, i donatori lo scorso anno sono stati poco più di 1.680.000, in calo di 8.000 unità rispetto al 2016, di cui 304.000 nuovi. Il calo continua dal 2012, anno ‘di picco’ con quasi 1.740.000 donatori registrati. Il 31% è donna, e la fascia di età in cui sono più numerosi è quella 46-55 anni, il 29% del totale, e quelli tra I 36 e I 45, il 26%. Il 13% ha tra 18 e 25 anni. Nel 2017 sono state effettuate oltre tre milioni di donazioni (3.006.726 per la precisione), trentamila in meno rispetto all’anno precedente. Attraverso le donazioni in aferesi è stato possibile invece raccogliere quasi 830.000 chili di plasma, indispensabile per la produzione di una serie di farmaci salvavita, con un aumento dell’1,8% rispetto al 2016.

“Per quanto riguarda il sangue, sottolinea il Direttore del CNS, l’Italia è autosufficiente, grazie alla compensazione tra Regioni. Viviamo in una situazione di sostanziale equilibrio, ma in alcune Regioni periodicamente è necessario ricorrere al sistema della compensazione. E’ importante che tutte le Regioni cerchino di contribuire il più possibile al sistema di compensazione nazionale e che garantiscano una organizzazione della rete regionale di medicina trasfusionale tale da mantenere costanti i livelli di raccolta di plasma e sangue anche durante i primi mesi dell’anno o quelli estivi e conseguire gli obiettivi di raccolta del plasma e del sangue contenuti nel programma nazionale di autosufficienza, che dalle Regioni è stato condiviso. Anche sulla raccolta del plasma, per cui non siamo autosufficienti, occorre uno sforzo organizzativo delle istituzioni regionali per garantire questa risorsa strategica.

Certamente un trend di diminuzione che va avanti da 10 anni (anche se con un calo contenuto), non è una cosa bella. Può essere spiegato dal calo demografico, dalla crisi economica e da altre motivazioni. Di certo non è mai venuto a mancare l’impegno delle Associazioni, che continuerà ancora nel tempo. Siamo convinti di poter garantire con la programmazione l’autosufficienza di sangue ed emocomponenti, grazie anche a tanti cittadini di buona volontà che saranno al nostro fianco. Quello che può preoccuparci è invece la diminuzione dei soci dirigenti che possono portare avanti la nostra opera. Su questo dobbiamo ancora lavorare molto”.

Su iniziativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento informazione e editoria verrà riprogrammato sulle reti RAI lo spot sulla donazione del sangue realizzato dal Dipartimento nel 2015 a firma congiunta Presidenza del Consiglio e Ministero della Salute.

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